La cheratoplastica è una tecnica chirurgica eseguita per il trapianto della cornea.

E’ necessario eseguire tale intervento solo dopo aver tentato il recupero della cornea con adeguati trattamenti farmaceutici, quando non ci sono più le condizioni per ottenere miglioramenti con altre tecniche come l’uso di lenti a contatto e lenti sclerali o quando la cornea si è indebolita troppo rischiando di lacerarsi. In questi casi si procede con la chirurgia conservativa del cheratocono.

Quando si procede con la cheratoplastica

  • quando si è in presenza di un taglio profondo;
  • infezione grave con ulcerazioni profonde.
  • quando si è in presenza di distrofie corneali ed ectasie.
  • in presenza di una cornea opacizzata, ad esempio per la formazione di cicatrici.
  • in presenza di cicatrici post-infettive o post-traumatiche, distrofie o degenerazioni corneali.

Tale tecnica consente di recuperare la trasparenza alla superficie corneale, prelevando il tessuto da un donatore quando le lenti a contatto non consentono più di ottenere miglioramenti visivi, quando diventano fastidiose nell’uso, cadono dall’occhio, si spostano e provocano lesioni corneali.
Argomento a parte è l’uso delle lenti sclerali che oltre ad essere ben tollerate e non presentare il problema del “cadere dall’occhio” o a “spostarsi”, riducono o eliminano drasticamente il contatto apicale riducendo i rischi di lesioni corneali provocati avvolte dal movimento delle lenti a contatto.

L’uso di tali lenti dovrebbe essere una scelta primaria in accordo con quanto la C.L.A.O. (Contact Lens Association of Oftalmology) sostiene, considerando l’uso di tale lente come la più valida in contattologia, indicandola come scelta primaria.

Tipologie di intervento chirurgico(cheratoplastica)

Vi sono due modi per procedere chirurgicamente

  • Cheratoplastica perforante: prevede la sostituzione della cornea, intervento denominato cheratoplastica perforante, eseguita con il trapianto della cornea, esportando dall’occhio del donatore una porzione di cornea generalmente pari al diametro di 8,25 mm. Con la Cheratoplastica perforante si sostituiscono tutti gli strati corneali. L’intervento si esegue generalmente in anestesia regionale o generale e ha tempi di recupero abbastanza rapidi.
  • Cheratoplastica lamellare: La Cheratoplastica Lamellare Anteriore Profonda (acronimo in lingua inglese: DALK) è un intervento che si esegue da molti anni e permette di ottenere ottimi recuperi della vista. Con la Cheratoplastica Lamellare viene sostituita solo la porzione di cornea compromessa. Il principale vantaggio del trapianto lamellare DALK sta nell’evitare effetti negativi come il rigetto immunologico. 

Oggi si raggiungono ottimi risultati con la Cheratoplastica Lamellare posteriore o endoteliale una tecniche che vanno sotto il nome di Cheratoplastica Endoteliale (EK).
In particolare si esegue la rimozione del solo endotelio della cornea sostituendola con un lenticolo di 8-8,5 mm di diametro sano del donatore. Tale tecnica è denominata  Descemet Stripping Endothelial Automated Keratoplasty – DSAEK.
In questo caso il recupero visivo della cheratoplastica lamellare posteriore rispetto alla cheratoplastica perforante è molto rapido, in genere uno tre mesi dall’intervento.

Ad ogni modo il trapianto della cornea effettuato su un cheratocono avanzato non sempre comporta il recupero totale della vista anche utilizzando occhiali. In questi casi si applicano le lenti a contatto ( morbide speciali, rigide gas permeabili, lenti sclerali) adattandole alla nuova forma della cornea trapiantata.

L’utilizzo di lenti a contatto maxicorneali, corneo limbali o minisclerali consentono una visione ottimale senza stressare la cornea. In questi casi si deve individuare la corretta geometria della lente a contatto e seguire costantemente il paziente.

La qualità visiva dopo un intervento di cheratoplastica

Ad oggi grazie alle tecniche più avanzate la qualità visiva è pari a:
– 90% a un anno dall’intervento
– 74% a 5 anni dall’intervento
– 62% a 10 anni dall’intervento

Ad ogni modo tali percentuali sono individuali e spesso risultano più basse.

Quali sono i sintomi di rigetto corneale dopo un intervento di cheratoplastica?

Il rigetto si manifesta con lievi offuscamento della vista, sensibilità alla luce, arrossamento dell’occhio. In questi casi è necessario intervenire tempestivamente con adeguate terapie, evitando danni irreversibili al trapianto.

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